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Dipendenti in fuga dai Comuni: l’intelligenza artificiale può garantire la continuità dei servizi ai cittadini

L’Italia è uno dei Paesi europei con il più alto numero di Comuni (7.896), ma con la più bassa popolazione media (il 70% di loro ha meno di 5.000 abitanti). Piccola dimensione degli enti locali, basse retribuzioni dei dipendenti con aumento dei carichi di lavoro, ridotte prospettive di crescita professionale, hanno generato un fenomeno di fuga del personale comunale verso posti più attraenti. L’intelligenza artificiale, spesso accusata di ridurre il numero dei lavoratori, può essere la soluzione per automatizzare attività di routine, garantendo la continuità dei servizi erogati ai cittadini.

I dipendenti degli enti locali in fuga

Nel periodo 2017-2023 si sono dimesse dai Comuni per cause diverse dal pensionamento circa 96.000 persone; il 28% del personale comunale oggi in servizio. Nel 2023 le dimissioni volontarie hanno addirittura superato il numero dei pensionamenti. I lavoratori della pubblica amministrazione locale sono scesi così a 341.659, con una ulteriore riduzione di 175.000 persone prevista per prossimi 7 anni.

Questo è lo scenario rappresentato nell’edizione del 2025 del rapporto “Il personale dei Comuni italiani”, realizzato da IFEL Fondazione ANCI.

Da cosa si scappa

Il comparto comunale ha vissuto un lungo periodo di blocco del turnover e una contrazione delle spese per la formazione del personale, che hanno indebolito le competenze dei dipendenti del settore.

I lavoratori che escono dai Comuni sono inoltre insoddisfatti della retribuzione e dei carichi di lavoro e, quindi, vanno in cerca di stipendi più competitivi e di attività meno gravose (gli uffici tecnici, il settore che gestisce le opere pubbliche, sono passati da 152.000 euro di investimenti gestiti da un dipendente nel 2017 a 310.000 euro nel 2023).

I luoghi di approdo

I recenti incentivi nel campo dell’edilizia e le misure di transizione digitale previste all’interno del Piano nazionale di riprese e resilienza (PNRR) hanno generato un’alta domanda di lavoro nei settori delle costruzioni e dell’information e communication technology, dove i dipendenti dei Comuni trovano facilmente sbocco.

Anche la pubblica amministrazione sovracomunale (Province, Regioni e Ministeri) è diventata attrattiva poiché in grado di offrire ai dipendenti comunali condizioni economiche e di carriera migliori.

Una situazione destinata a peggiorare

Negli ultimi anni c’è stato un miglioramento di questo contesto, con nuovi ingressi nelle amministrazioni comunali e maggiori investimenti per la formazione, ma in generale il fenomeno di diminuzione del personale sembra destinato a non migliorare, anche considerando l’età mediamente avanzata dei dipendenti: oltre un terzo dei lavoratori pubblici (37%) ha più di 55 anni, contro poco meno di un quinto (18,5%) del settore privato.

Questa situazione genera una serie di criticità nazionali che quotidianamente sono sotto gli occhi dei cittadini: dal ritardo nell’attuazione del PNRR all’allungamento dei tempi di gestione delle pratiche, fino a una generale difficoltà nel gestire la realizzazione di opere e servizi pubblici.

L’intelligenza artificiale salverà gli enti locali

Nell’edizione del 2025 de “L’indagine sul futuro del lavoro” realizzata dal World Economic Forum si stima che l’automazione dei processi, soprattutto attraverso l’intelligenza artificiale, creerà 170 milioni di posti di lavoro e ne farà perdere 92 milioni. La sfida è garantire che i posti di lavoro persi saranno quanto più possibile riassorbiti da quelli creati, attraverso politiche di “reskilling e upskilling”.

Negli enti locali, dove la perdita di personale, come abbiamo visto sopra, deriva da fuoriuscite consapevoli dei lavoratori, l’intelligenza artificiale può garantire la continuità di alcuni servizi che rischiano di rimanere non presidiati. Si tratta in particolare di attività altamente ripetitive e standardizzate: dalla protocollazione delle comunicazioni in ingresso e in uscita, al dialogo con il cittadino per fornire informazioni ordinarie, alla redazione di atti pubblici (regolamenti, delibere, determine, etc.) e molto altro.

In questo contesto, lo sviluppo di una piattaforma di intelligenza artificiale, con un modello di linguaggio specializzato per la pubblica amministrazione locale, può rappresentare la soluzione per automatizzare attività di routine, garantendo la continuità dei servizi ai cittadini in un contesto in cui la riduzione del personale non può essere gestita con politiche di turnover.

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