Lo stato civile diventa digitale, rendendo la gestione dei processi comunali più efficienti e semplificando…
La riforma della Legge 07/06/2000 n. 150: la digitalizzazione che trasforma la comunicazione pubblica
Alex Vezzoli, Consigliere comunale e tecnico della digitalizzazione della pubblica amministrazione
La Legge 07/06/2000 n. 150 è stata la prima legge in Italia ad aver disciplinato il settore della comunicazione pubblica e istituzionale. Con questa legge sono state identificate le funzioni della comunicazione pubblica e formalizzata la figura professionale del comunicatore pubblico.
A gennaio 2020 sono iniziati i lavori del tavolo istituito dal Ministero per la Pubblica Amministrazione per elaborare una proposta di riforma. Il documento è stato presentato e consegnato il 16 giugno dello stesso anno all’allora Ministro Fabiana Dadone.
L’esigenza di riformare questa importante legge nasce dal mutato contesto comunicativo digitale: nell’anno duemila i social erano ancora nella loro fase aurorale di sviluppo, basti pensare che Facebook, Twitter, YouTube, Instagram, Telegram e WhatsApp – giusto per citare i più diffusi – non esistevano! Oggi, invece, sono diventati parte integrante della nostra società e sono i principali attori dell’ecosistema comunicativo, un ecosistema ancora in continua evoluzione. Non va inoltre dimenticata l’importante eredità che ha lasciato l’emergenza sanitaria, durante la quale i social media sono stati ampiamente utilizzati dalle istituzioni e dagli enti locali per comunicare direttamente con i cittadini.
La proposta di riforma presentata dal gruppo di lavoro è strutturata su dieci punti. Tra i più importanti troviamo l’istituzione di un’area unificata per la comunicazione e l’informazione ai cittadini (punto 1) ma con disposizioni specifiche per i piccoli enti (punto 8), viste le loro scarse risorse di personale. Per l’importanza strategica della comunicazione nel rapporto tra ente e cittadinanza, la proposta sottolinea l’importanza di un’adeguata formazione delle figure professionali (punto 7) e di una regolare manutenzione della riforma (punto 9) per migliorarla costantemente, partendo dall’esperienza dei territori.
La proposta di riforma mantiene comunque degli elementi di continuità con la Legge 07/06/2000 n. 150: sottolinea l’importanza di una comunicazione concepita su un modello di centralità del cittadino e sul riconoscimento del ruolo fondamentale della comunicazione come strumento per garantire il diritto alla trasparenza. Prendendo in prestito una citazione di Paolo Mancini, la trasparenza è una forma di “comunicazione normativa passiva”, poiché permette ai cittadini di conoscere su richiesta gli atti che li riguardano.
La comunicazione pubblica inoltre garantisce i diritti di informazione, accesso e partecipazione (Legge 07/06/2000 n. 150, art. 8), che sono fondamentali per garantire la partecipazione della cittadinanza alla vita pubblica, e ha un ruolo importante per il miglioramento dei servizi e del funzionamento interno degli enti, raccogliendo le segnalazioni, i feedback e le proposte della cittadinanza.