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Covid, come cambia l’accesso agli open data

Per i lettori “orfani” dei bollettini quotidiani sulla diffusione della pandemia in Italia una soluzione, tecnologica, c’è. Si chiamano open data e vengono messi a disposizione dalle autorità per essere rielaborati dai mezzi di informazione, le strutture di ricerca e anche i semplici cittadini che vogliono tenersi informati.
Accedervi è facile e immediato, non servono particolari conoscenze informatiche o statistiche ma solo sapere quali sono gli indirizzi giusti.

I principali open data disponibili sulla situazione epidemiologica in Italia sono reperibili ai seguenti indirizzi:
https://dati-covid.italia.it/
https://www.aifa.gov.it/aggiornamento-sui-farmaci-utilizzabili-per-il-trattamento-della-malattia-covid19
https://www.aifa.gov.it/sperimentazioni-cliniche-covid-19
https://github.com/italia/covid19-opendata-vaccini

Le informazioni contenute in queste banche dati sono numerosissime, e certo per condurre elaborazioni più raffinate serve una certa dimestichezza con i numeri. Comunque qualsiasi utente può accedervi ed estrapolarne le informazioni che più gli possono servire.

Non solo si potranno i trovare i dati aggiornati quotidianamente, ma anche l’intera serie storica dall’inizio della pandemia. Un patrimonio di conoscenza pubblica che riveste un importante ruolo sul fronte della trasparenza e per garantire un’informazione corretta, anche e soprattutto alla luce delle numerose polemiche che hanno accompagnato questa difficile stagione di emergenza sanitaria.

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