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IT-alert, il nuovo sistema di allerta nazionale per le emergenze

IT-alert, ecco come funziona il nuovo sistema di allerta nazionale per le emergenze. Il ricordo della alluvione in Romagna è ancora vivo, con il pesante carico di distruzione e purtroppo anche di vittime. E mentre sto scrivendo scorrono le immagini dell’onda di fango che ha travolto Bardonecchia, per fortuna senza danni alle persone.

Due eventi diversi, per diverse ragioni, ma entrambi causati da condizioni metereologiche che sempre più frequentemente determinano precipitazioni di fortissima intensità su territori vasti o a volte anche molto limitati.

Ecco, è probabile che il sistema IT-alert, che avvisa la popolazione di un imminente pericolo, forse nel caso della alluvione della Romagna avrebbe potuto salvare qualche persona, se fosse stato già attivo.

Che cos’è IT-alert

IT-alert è un nuovo sistema di allarme che avvisa direttamente la popolazione, in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti.

Purtroppo è ancora in fase di sperimentazione, ma quando sarà operativo, per determinate emergenze, il Servizio nazionale della protezione civile, oltre alle modalità di informazione e comunicazione già previste, con IT-alert informerà direttamente i cittadini che potranno mettere in atto misure di “autoprotezione” a seconda del rischio imminente.

Nel caso di un’imminente alluvione, per esempio, è bene evitare di uscire di casa per salvare l’auto ma spostarsi nei piani alti della casa.

Come funziona

IT-alert utilizza le reti dei telefoni mobili, di qualunque tipo. Non serve avere la connessione ad Internet, non serve avere attivi gli SMS o aver abilitato particolari funzioni sul proprio cellulare, tantomeno serve aver scaricato una APP.

Il messaggio IT-alert viene ricevuto da chiunque si trovi nella zona interessata dall’emergenza o dall’evento calamitoso e abbia un cellulare attivo (ovvero acceso).

Gli utenti che si trovano nell’area interessata riceveranno un messaggio di testo, accompagnato da un suono ben riconoscibile e differente dalle classiche suonerie, che indicherà chi lo manda (IT-alert).

Il servizio IT-alert è conforme allo standard internazionale “Common Alerting Protocol” (CAP) per garantire la completa interoperabilità con altri sistemi nazionali e internazionali di divulgazione di allerte, allarmi di emergenza e avvisi pubblici.

La sperimentazione

Come detto prima, IT-alert è ancora in fase di sperimentazione. Tra giugno e luglio si sono svolti i test nelle prime cinque Regioni (Sicilia, Emilia Romagna, Toscana, Calabria e Sardegna).

Le prossime sperimentazioni saranno:

  • 12 settembre, Friuli Venezia Giulia, Campania e Marche.
  • 14 settembre, Piemonte, Puglia e Umbria.
  • 19 settembre, Molise, Lombardia e Basilicata.
  • 21 settembre, Lazio, Veneto, Valle d’Aosta.
  • 26 settembre, Liguria, Abruzzo, Provincia di Trento.
  • 13 ottobre, Provincia di Bolzano.

Quando verrà usato

Quando sarà operativo, sarà impiegato per le seguenti tipologie di rischio nel campo della protezione civile, previste al momento dalla Direttiva del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare del 7 febbraio 2023:

  • Maremoto generato da un sisma.
  • Collasso di una grande diga.
  • Attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli.
  • Incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica.
  • Incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al Decreto legislativo 26/06/2015, n. 105 (Direttiva Seveso).
  • Precipitazioni intense.

Cosa devono fare i cittadini

Nel periodo di test l’obiettivo è far conoscere IT-alert, rendere identificabile e familiare il messaggio e testare la tecnologia. Agli utenti, quindi, sarà chiesto di compilare un questionario utile a implementare il sistema.

Quando il sistema sarà ufficialmente a regime i cittadini dovranno seguire le istruzioni presenti nei messaggi di IT-alert al fine di ridurre i rischi per se stessi e i propri cari.

Esistono altri sistemi di allerta ?

Certamente. IT-alert si affianca ai sistemi di allarme già esistenti anche a livello locale. Diversi Comuni, infatti, hanno attivato sistemi di allertamento basati su tecnologie digitali. Esistono APP specifiche o sistemi che chiamano con messaggi vocali registrati. I diversi sistemi possono essere complementari tra loro. Ad esempio una chiamata vocale su un fisso può raggiungere un anziano che non ha il telefono mobile, o una chiamata sul cellulare di un residente può raggiungerlo anche se in quel momento si trova lontano da casa.

Nel futuro, quindi, i cittadini è bene che imparino a conoscere e usare questi sistemi al fine di essere pronti in caso di pericolo.

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