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Un ponte tra due continenti per superare il divario digitale con la pubblica amministrazione italiana

Questo weekend sono stato a New York per gettare le fondamenta di un importante progetto interazionale di cittadinanza digitale che sarà presentato all’interno dell’annual program statement (APS) con cui le ambasciate USA nel mondo promuovono progetti per rafforzare i legami, i valori comuni e la cooperazione bilaterale tra gli Stati Uniti e l’Italia. Attraverso questo progetto si punterà a costruire un percorso per rendere effettivi i diritti digitali sia dei cittadini italiani residenti all’estero che dei cittadini stranieri residenti in Italia.

Sono stato ricevuto da Fabio Finotti, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York e da Riccardo Costa membro del Comites di New York e presidente della commissione impresa, territorio, made in Italy, rapporti enti locali Italia e USA, turismo e membro della commissione diritti civili e salute.

L’Istituto Italiano di Cultura di New York, fondato nel 1961 e collocato vicino al Consolato d’Italia al 686 di Park Avenue, opera in coordinamento con il Ministero degli affari esteri, l’ambasciata e il consolato, promuovendo gli scambi culturali tra l’Italia e gli Stati Uniti in diversi settori tra i quali la scienza e la tecnologia, attraverso un dialogo interculturale fondato sui principi di democrazia, solidarietà internazionale e cooperazione. Il suo coinvolgimento nel progetto è fondamentale in quanto è un’organizzazione riconosciuta nel mondo, autorevole e importante anche per promuovere e divulgare i risultati delle diverse azioni che saranno intraprese.

Il Comites di New York (i comitati degli italiani all’estero sono stati istituiti dalla Legge 08/05/1985, n. 205 e disciplinati dalla Legge 23/10/2003, n. 286 e dal Decreto presidente della Repubblica 29/12/2003, n. 395) è un organo elettivo i cui membri, che rimangono in carica per cinque anni, rappresentano i cittadini italiani residenti all’estero nei rapporti con gli uffici consolari ed è pensato per permettere ai connazionali all’estero di partecipare attivamente alla vita della propria collettività. La sua presenza nel progetto è fondamentale per assicurare un efficace coinvolgimento dei cittadini italiani residenti a New York in un’ottica di partecipazione democratica.

Il contesto in cui sarà realizzato il progetto parte dalla considerazione che, secondo le ultime rilevazioni (31/12/2020) negli Stati Uniti d’America ci sono 313.450 cittadini italiani iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’esterno (AIRE). La circoscrizione più numerosa è proprio quella di New York che rappresenta quasi un terzo del totale con 95.305 cittadini. Parallelamente, secondo il censimento permanente della popolazione (01/01/2021) in Italia sono presenti 18.837 cittadini americani residenti in Italia, distribuiti in prevalenza in Lazio (3.524) e in Lombardia (3.096).  Tutti questi cittadini hanno bisogno di interagire con i servizi della pubblica amministrazione italiana (per esempio per richiedere un certificato al Comune di nascita o di residenza, per accedere ai servizi dell’INPS, per consultare il proprio fascicolo fiscale e molto altro), ma spesso incontrano un divario digitale generato da problemi tecnici, normativi e organizzativi, accentuati proprio dal fatto di essere “residenti all’estero”.

Diventa quindi necessario affrontare queste criticità, promuovendo l’inclusione sociale, l’accessibilità dei cittadini alle istituzioni e l’attuazione dei principi democratici tra i quali quello della “cittadinanza digitale”. Questo può avvenire solamente riconoscendo il diritto di accesso ai servizi online come valore universale e inderogabile, in coerenza anche con il percorso che la Commissione europea ha promosso il 26 gennaio per una dichiarazione europea con cui definire un insieme di principi affinché il processo di trasformazione digitale del prossimo decennio sia centrato sui diritti umani.

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