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Piattaforma notifiche digitali degli atti pubblici, ecco cosa cambia

E’ in arrivo una nuova Piattaforma che dopo Spid e Cie, pagoPa, Io e Anpr impatterà sulla vita di ogni cittadino o impresa: la Piattaforma delle notifiche.

La piattaforma notifiche digitali degli atti pubblici nasce per risolvere un problema della Pubblica amministrazione: l’effettiva notifica di un atto a valore legale.

Prendiamo ad esempio una multa: se non si trova la persona che ha commesso la violazione del codice della strada, non è possibile notificare la contravvenzione e quindi riscuotere la sanzione. Questo meccanismo non vale solo per le sanzioni, ma anche per notifiche non onerose, come la notifica di nomina di presidente di seggio o scrutatore.

A oggi, la strategia di notifica è polverizzata in ogni ente, ovvero ogni Comune decide il fornitore che fa la notifica. La notifica è sempre cartacea (con raccomandata)  e quindi richiede un messo comunale opportunamente nominato o un operatore notificante (ad esempio Poste e postino) per il recapito.

Con la piattaforma notifiche il processo di notifica viene demandato a un sistema centrale, che si occupa due attività principali: la prima è tentare di eseguire una notifica digitale, se questa non è possibile prosegue con la notifica analogica.

Il primo elemento di cambiamento è quindi la notifica digitale che a oggi non è presente nei sistemi di notifica degli Enti. Il secondo elemento, è rappresentato dal fatto che tutti gli Enti avranno lo stesso processo di notifica visto che utilizzano la stessa piattaforma, e di conseguenza tutti i cittadini avranno la stessa “esperienza utente” qualunque sia la notifica e in qualunque parte d’Italia si trovino. Infine, si pagherà di meno.

Se la notifica fisica o cartacea viene effettuata alla residenza fisica, quella digitale dove viene effettuata?

La piattaforma notifiche prova a inviare l’informazione al domicilio digitale del cittadino o dell’impresa. Per le imprese esiste già il concetto di raggiungibilità mediante l’indice Ini-pec. Ini-pec raccoglie tutti gli indirizzi di pec delle imprese e dei professionisti presenti sul territorio italiano.

Per i cittadini invece dovrebbe essere disponibile a breve Inad, ovvero l’elenco dei domicili digitali delle persone fisiche. A oggi un domicilio digitale è semplicemente una pec.

Anche qui, la possibilità di dichiarare il proprio domicilio digitale attualmente non è ancora disponibile, ma lo sarà a breve.

Quindi in sostanza il cittadino può acquistare  una pec, la dichiara come domicilio digitale, per cui viene inserita in Inad. A quel punto la piattaforma notifiche può inviargli in maniera digitale una notifica con valore legale, indirizzandola alla sua pec.

Il domicilio digitale, per la piattaforma notifiche, può essere specificato in tre modi: indicato dal destinatario in piattaforma (il destinatario è il cittadino), indicato dall’ente che invia la notifica, raccolto automaticamente dalla piattaforma notifiche su Inad. La piattaforma effettua due tentativi di invio digitali.

Quando si riceve la pec, il messaggio che viene comunicato è concettualmente il seguente: “C’è una notifica per te sulla piattaforma notifiche”. Sarà quindi possibile accedere alla piattaforma notifiche con Spid o Cie, e sarà possibile visualizzare la notifica. Questo processo si può fare comodamente dal divano di casa, quando si ha tempo (a differenza di ora che, essendo cartacea, si può avere tra le mani se presenti quando suonano alla porta, o recandosi successivamente in posta). Inoltre, nel momento in cui viene visualizzato l’atto notificato su piattaforma, la notifica diventa effettiva (“perfezionata” in gergo tecnico) e quindi la Pa può far partire i processi associati: ad esempio per le multe dal momento della notifica si hanno cinque giorni per pagare con lo sconto del 30%, poi il prezzo diventa pieno.

Per la notifica digitale si pagano due euro, quindi molto meno rispetto a oggi per la raccomandata.

Se si è davanti a un cittadino parzialmente digitale (ad esempio chi ha uno smartphone ma non Spid e Cie e non ha un domicilio digitale ovvero una pec) è possibile che riceva (se l’ha configurato nella piattaforma notifiche) un messaggio di cortesia (senza valore legale) sull’app Io o via sms che gli comunica la presenza di una notifica. Al cittadino non resta che accedere ai documenti notificati tramite la piattaforma. Se entro sette giorni non accede ai documenti segnalati mediante messaggio di cortesia, parte la notifica cartacea.

Se invece il cittadino è analogico, non ha un domicilio e non ha l’app Io e non sa niente di Pa e digitale, gli viene spedita la “vecchia raccomandata”, a un indirizzo specificato dall’Ente mittente, oppure secondo l’indirizzo indicato in Anpr. Questa comunicazione analogica non contiene i documenti di notifica, ma un solo foglio con codice di riferimento. Con questo codice, è possibile farsi aiutare ad accedere alla piattaforma (se in possesso di Spid e Cie) oppure andare all’Ufficio postale e richiedere la stampa dei documenti associati alla notifica. Gli invii analogici sono fino a due, eventualmente a due diversi indirizzi fisici.

Per la notifica cartacea si pagano due euro (per l’uso della piattaforma ed eventuale tentativo di notifica digitale) a cui aggiungere il costo della notifica analogica (si sta perfezionando la gara per l’assegnazione della consegna delle notifiche, da cui poi emergerà il costo aggiuntivo).

La sperimentazione della piattaforma notifiche è in corso con alcuni grandi Comuni (Milano ad esempio,, e finirà a fine 2022. Quindi si passerà all’implementazione effettiva su larga scala.

Roadmap
Roadmap Piattaforma Notifiche Digitali degli Atti Pubblici

Questo è quanto finora noto, si attendono sviluppi nei prossimi mesi gli sviluppi, a seguito del completamento della sperimentazione e del suo effettivo utilizzo sul campo che potrebbe portare miglioramenti e semplificazioni.

Alcuni passaggi sono stati volutamente ridotti in complessità per permettere a cittadini e imprese di capire come inizia questo nuovo percorso di semplificazione amministrativa.

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