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Burocrazia quanto mi costi?

La burocrazia e i suoi costi Parte 1 – Introduzione

Di Giuseppe Aquino e Paola Consonni

Burocrazia onnipresente

La burocrazia è spesso uno scoglio e un costo in molte pratiche della vita quotidiana e, dagli echi di weberiana memoria, si è trasformata nell’immaginario collettivo in una gabbia di ferro che tutto blocca: cittadini, imprese, le stesse Pubbliche amministrazioni e opere pubbliche.

Sembra quindi che sia passata dall’essere un meccanismo di garanzia di diritto ed equo trattamento a un moloch che tutto ingloba e che tutto rallenta, se non blocca del tutto.

Una prima definizione di burocrazia

Sono presenti molteplici definizioni e ambiti riguardanti la burocrazia: dal letterale potere degli uffici/funzionari fino alla rigida osservanza di leggi, regolamenti e procedure. Possiamo quindi passare dalla “classica” burocrazia, radicata nell’immaginario comune e rappresentata dal funzionario o dal dipendente fino alla burocrazia di banche e assicurazioni, passando per le procedure interne di aziende private.

Se pensiamo alla burocrazia digitale, alcuni potranno pensare ai portali online e agli sportelli telematici per la presentazione delle pratiche altri penseranno al fastidio di dover accettare, non accettare o selezionare le preferenze nei cookie banner quando si visitano nuovi siti.

Risulta quindi necessario iniziare a individuare un determinato perimetro di analisi e soprattutto esplicitare un compromesso nei confronti dei cittadini. Se da una parte, quando si è chiamati a fare divulgazione, bisogna essere attendibili e sufficientemente rigorosi, non si può chiedere a un normale cittadino di avere le stesse competenze di un esperto in valutazione delle politiche pubbliche. Si cercherà quindi di semplificare la trattazione di una materia complessa come la burocrazia e i suoi costi, fornendo informazioni basate su fonti ufficiali e concrete.

In questa serie di articoli – che seguiranno questa introduzione – quando si parla di burocrazia ci si riferisce esclusivamente alle attività necessarie per adempiere a un onere informativo richiesto da una Pubblica amministrazione. 

Ogni volta che una norma impone di raccogliere, produrre, elaborare, trasmettere o conservare informazioni e documenti, si è in presenza di un onere informativo. Per poter effettuare un’attività, ottenere un documento o un beneficio, la burocrazia chiede di colmare un debito informativo fornendo particolari tipologie di informazioni.

Prime considerazioni sulla misurazione degli oneri amministrativi

Sono presenti molti studi e rapporti, più o meno autorevoli, che quantificano il costo della burocrazia sulla base di diverse metodologie. Per fornire al cittadino una guida molto sintetica per capire quanto costa espletare un determinato adempimento (colmando il debito informativo) è possibile rifarsi alla metodologia individuata nelle linee guida per le attività di misurazione degli oneri amministrativi del dipartimento della Funzione pubblica.

La misurazione degli oneri amministrativi può essere considerata come la stima dei costi della burocrazia: i costi sostenuti dai cittadini per espletare un determinato adempimento, colmando il debito informativo nei confronti della Pubblica amministrazione grazie alla produzione, elaborazione e fornitura delle informazioni richieste.

Nei prossimi articoli si entrerà nel dettaglio di questa metodologia, come primo approccio alla materia è però importante evidenziare che è esiste un metodo condiviso, convalidato e utilizzato a livello nazionale.

Se è vero che “senza dati sei solo un’altra persona con un’opinione” (William Edwards Deming), è altrettanto importante utilizzare dati acquisiti tramite fonti autorevoli, ed elaborati secondo metodologie concrete.

I costi della burocrazia quantificati tramite una consolidata metodologia non solo forniscono importanti dati ai decision makers ma possono anche fornire utili elementi ai cittadini per informarsi e orientare consapevolmente le proprie scelte politiche.

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