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Burocrazia, perché misurarla

di Paola Consonni e Giuseppe Aquino

Uno dei problemi relativi al costo della burocrazia in Italia è che, ad oggi, nonostante la presenza di molteplici obblighi normativi, non viene effettuata una misurazione sistematica che consenta su larga scala, in modo univoco e trasparente, di stimare quanto impatta la burocrazia in termini monetari e di tempo su cittadini e imprese, fornendo quindi informazioni utili al decision making per la definizione di politiche di semplificazione efficaci e mirate

Soltanto attraverso una misurazione regolare, accessibile a tutti, è possibile individuare la situazione di partenza, tracciare trend e scenari futuri per prendere decisioni consapevoli e monitorare gli impatti degli interventi realizzati o da realizzare.

Italia agli ultimi posti

Sulla base di diverse fonti e analisi, l’Italia risulta agli ultimi posti tra i Paesi Ocse per efficienza e qualità dei servizi erogati dalla Pubblica amministrazione. Ad esempio, l’European quality of government index inserisce l’Italia (e le sue Regioni) tra gli ultimi posti nell’Unione Europea per la qualità dei servizi della Pubblica amministrazione. Confcommercio nel 2020 ha stimato che l’impatto della burocrazia sulla crescita del Paese ha generato una perdita di circa 70 miliardi, facendo scivolare l’Italia dalla 20esima alla 33esima posizione nel confronto internazionale, il terzultimo sui 36 Paesi Ocse. Secondo Confartigianato nel 2022 l’Italia è al 24esimo posto tra i Paesi dell’Unione Europea per il grado di soddisfazione dei cittadini verso i servizi pubblici.

La qualità dei servizi pubblici, e quindi della burocrazia, non ha solo un impatto nella vita quotidiana di cittadini, professionisti e imprese ma appare anche come un importante driver di crescita e competitività a livello europeo e internazionale.  

Seppure caratterizzata da eccellenze e professionalità, la Pubblica amministrazione e la burocrazia possono frenare lo sviluppo del Paese e generare impatti negativi in capo a imprese e cittadini.  

Superare i luoghi comuni

Per superare luoghi comuni e non cadere in banali generalizzazioni risulta fondamentale dotarsi di strumenti trasparenti per quantificare la burocrazia e i suoi impatti in termini precisi (costi e tempi) tramite una metodologia robusta e standardizzata. 

Soltanto attraverso una misurazione condotta in modo omogeneo e regolare è possibile scattare una fotografia della situazione attuale, evidenziare i “colli di bottiglia” e le aree di miglioramento, prendendo decisioni consapevoli che possano essere definite evidence-based. Se poi la misurazione viene ripetuta in modo costante è possibile anche monitorare gli effetti degli interventi messi in campo nell’ambito delle politiche di semplificazione e digitalizzazione dei procedimenti amministrativi e verificarne gli impatti nel medio-lungo periodo.

Perché misurare la burocrazia?

  • Gli amministratori e le istituzioni possono capire quanto costano le procedure che i cittadini e le imprese devono adempiere e possono individuare in modo puntuale cosa, dove e come semplificare, monitorare gli impatti degli interventi di digitalizzazione e semplificazione messi in atto, prevedere i risultati di interventi futuri e valutare l’opportunità di realizzazione degli stessi (spendendo soldi pubblici sulla base di evidenze empiriche);
  • Le imprese possono capire dove è meglio investire e insediare la propria attività, facendo una comparazione tra le diverse aree geografiche d’Italia e verificare quale sia il territorio con meno ostacoli burocratici e più attrattivo a livello di tempi e costi;
  • I cittadini possono operare un controllo diffuso sulla qualità dei servizi erogati dalla propria amministrazione, conoscere in modo trasparente i costi che solitamente rimangono nell’ombra e promuovere la semplificazione di procedure particolarmente gravose; 
  • I professioni possono verificare se i propri preventivi sono in linea con i costi della burocrazie e individuare il giusto prezzo per l’affiancamento dei clienti nella presentazione di pratiche amministrative;
  • Le associazioni di rappresentanza possono utilizzare dati concreti di supporto alle proprie istanze di semplificazione e digitalizzazione nei confronti della Pubblica amministrazione, operare un controllo diffuso e incentivare azioni di miglioramento mirate per le proprie categorie di utenti basate su evidenze fattuali e numeriche;
  • È possibile costruire un ranking della burocrazia italiana, che consenta a tutti di comparare i costi delle procedure amministrative nelle diverse PA di interesse. Sulla base dell’analisi comparata dei costi burocratici è possibile individuare dove la burocrazia costa meno e come è possibile intervenire per semplificare e digitalizzare procedure particolarmente costose e complesse, imparando dalle buone pratiche esistenti nelle Pa su tutto il territorio nazionale. 

Il primo articolo Burocrazia: trasparenza, bilancio degli oneri e obblighi della pubblica amministrazione italiana

Il secondo articolo Burocrazia, misurazione dei costi

Il primo articolo sul tema Burocrazia quanto mi costi?

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