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Digitalizzazione dei Comuni, a che punto siamo e cosa possiamo aspettarci

Ci sono almeno due buoni motivi per chiedersi a che punto siamo nel processo di digitalizzazione dei Comuni italiani:

  1. perché i servizi digitali sono in gran parte fatti per noi cittadini, imprese o professionisti
  2. perché i soldi del Piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR), per un buon 63% sono “a prestito”, ovvero saranno pagati attraverso il prelievo fiscale

Quali servizi digitali stanno sviluppando i Comuni?

Nei Comuni la digitalizzazione avanza in molte direzioni, ma certamente negli ultimi 3 anni la spinta maggiore è legata ai finanziamenti del PNRR che sono dedicati a specifici obiettivi. Vediamo come questi processi di digitalizzazione in concreto impatteranno sugli utenti dei Comuni.

La migrazione al Cloud ci garantirà servizi più efficienti e sicuri. Possiamo aspettarci più velocità e resistenza ad attacchi informatici ed eventi catastrofici.

I portali informativi e i portali di servizi saranno più chiari, accessibili e completi.

La Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) abiliterà il principio del “once only”, ovvero eliminerà la necessità per cittadini e imprese di fornire dati e certificazioni già in possesso della Pubblica amministrazione.

La diffusione del Sistema pubblico di identità digitale (SPID) e della Carta di identità elettronica (CIE), di pagoPA, dell’app IO, del sistema delle notifiche digitali (SEND) renderà più semplice e veloce essere informati, pagare e accedere a informazioni e notifiche anche dal proprio smartphone. E, cosa non secondaria, con strumenti uniformi, indipendente dal fatto che si risieda al Nord o al Sud, in una grande città o in un piccolissimo paese.

Quanti Comuni lo stanno facendo?

In Italia ci sono 7.896 Comuni. Quanti di questi stanno sfruttando i finanziamenti del PNRR per la digitalizzazione?

Per rispondere non è necessario fare grandi sforzi. I dati sono pubblici e sono “aperti”, disponibili nella pagina apposita del portale Padigitale2026 dedicato agli Avvisi del PNRR sulla digitalizzazione.

Scaricando il file “Candidature finanziate Comuni” si può facilmente realizzare la tabella che segue.

Oltre a constatare che i Comuni sono stati finanziati con oltre 2 miliardi di euro, si nota un’adesione altissima, spesso oltre l’80%, fino al record del 97% per la migrazione al Cloud.

Occorre inoltre considerare che diversi Comuni non hanno aderito ai finanziamenti del PNRR perché avevano già ottemperato a quel tipo di attività prima dell’aprile 2020.

Con gli stessi dati è possibile conoscere quanti Comuni hanno completato i progetti e quanti sono ancora in corso di realizzazione.

La percentuale complessiva supera il 57% , con differenze tra le varie misure.

Le due iniziative più complesse (e più costose), ovvero la migrazione al cloud e i portali per il cittadino, registrano percentuali di completamento più basse, ma entrambe dovranno essere completate nel 2026, entro le scadenze previste dal PNRR.

Conclusioni

Lo sforzo in atto è notevole, come poche altre volte nella storia della digitalizzazione della Pubblica amministrazione in Italia.

Mancano pochi mesi per completare tutti i progetti in cantiere, dopodichè potremo tirare le somme, sperando che tutto sia andato a buon fine.

Fatta la PA digitale non ci resterà che fare i cittadini digitali.

Anche di questo il PNRR si sta occupando con la Misura 1.7.2 Rete dei servizi di facilitazione digitale, che abbiamo trattato in questo articolo. Anche su questo torneremo tra un anno per fare un bilancio approfondito.

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